Marianna De Pinto
Marianna de Pinto nata il 7/7/1980 a Terlizzi (Bari), laureata in Lettere moderne presso l’UniversitĂ degli Studi di Bari, si diploma nel 2006 presso l’Accademia d’Arte Drammatica “S. D’Amico” di Roma. Lavora per il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, per lo Stabile d’Innovazione L’Uovo de L’Aquila, per il Teatro Litta di Milano, per lo Stabile di Catania e per Produzioni private, diretta da registi quali L. Salveti, Michele Bia, R. Marafante, Ferdinando Rubio e Antonio Calenda di cui è assistente alla regia per “Passio Hominis” e “Il piacere dell’onestà ”. Vincitrice della Borsa di studio Ritorno al Futuro della Regione Puglia, nel 2011 si diploma presso la Sda Bocconi di Milano in Management dello Spettacolo. Nel 2010 dĂ vita insieme ad Eugenia Scotti e Franco Valeriano Solfiti all’Associazione Culturale Malalingua impegnandosi nell’ organizzazione di eventi teatrali quali la rassegna “Viva l’Italia” presso il Teatro dell’Orologio di Roma. Nel 2011 insieme all’attore e regista Marco Grossi, inaugura una sede dell’A.C. Malalingua nella cittĂ di Molfetta (Bari) dove dĂ vita alla scuola D’Arte Malalingua e cura la direzione artistica di eventi teatrali quali la rassegna di teatro diffuso “Altrove”, giunta ormai nel 2019 alla sua settima edizione. Negli ultimi 10 anni matura esperienza come pedagoga teatrale insegnando e coordinando percorsi didattici. Nel 2016 inaugura lo spazio teatrale Pro Loco Babilonia di cui attualmente cura la direzione organizzativa. E’ coautrice insieme a Eugenia Scotti di testi di Teatro Ecologico per ragazzi, autrice e interprete dello spettacolo “Ostinata Passione” e del monologo “A.A.A. cercasi” all’interno dello spettacolo “Sworkers” diretto da Valeria Simone e coprodotto dal Teatro Pubblico Pugliese. Dal 2015 cura la regia di spettacoli quali “Anime di Carta” di cui è anche autrice, “DNA” di D.Kelly, “Di Porpora il Mare” e di performance quali “Non voltarti. In vetrina contro la violenza alle donne”. Curatrice del libro “Il Teatro di Antonio Calenda nelle fotografie di Tommaso Le Pera”.